Pagina:Solerti - Vite di Dante, Petrarca e Boccaccio, 1904.djvu/32

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20 giovanni boccaccio.

tali, quante sono le riuscite in assai cose contraine a’ vostri avvisi e non sanza ragion le più volte! Chi sarebbe colui che del dolce aere dltalia, per soperchio caldo, menasse alcuno nelle cocenti arene di Libia a rinfrescarsi, o dall’isola di Cipri, per riscaldarsi, nelle eterne ombre de’ monti Rodopei ? Qual medico s’ingegnerà di cacciare 1’ aguta febbre col fuoco, o "1 freddo delle medolla dell’ossa col ghiaccio o colla neve? Certo ninno altro, se non. colui, che con nuova moglie crederà l’amorose tribulazioni mitigare. Non conoscono quegli che ciò credono fare, la natura d’amore, né quanto ogni altra passione aggiunga alla sua. Invano si porgono aiuti o consigli alle sue forze, s’egli ha ferma radice presa nel cuore di colui che ha lungamente amato. Cosi come ne" principii ogni picciola resistenza è giovevole, cosi nel processo le grandi sogliono essere spesse volte dannose. Ma da ritornare è al proposito, e da concedere al presente, che cose sieno, le quali per se possano le amorose fatiche far obliare. Che avrà fatto però chi per trarrai d’uu pensiero noioso, mi metterà in mille molto maggiori e di più noia? Certo niun’ altra cosa, se non che per giunta del male che mi avrà fatto, mi farà disiderare di tornare in quello, onde egli m’ha tratto; il che assai spesso veggiamo addivenire a’ più, li quali, per uscire o per essere tratti d’alcune fatiche, ciecamente o s’ammogliano o sono da altrui ammogliati; né prima s’ avveggono d’ un viluppo usciti esser entrati in mille, che la pruova, sanza potere pentendosi, in dietro tornare, ne ha data esperienza. Dierono li parenti e gli amici moglie a Dante, perché le lagrime cessassero di Beatrice: non so se per questo, come che le lagrime passassero, anzi forse erano passate, si Né fu solo da questo amore passionato il nostro Poeta, anzi inchinevole mi)lto a questo accidente, per altri oggetti in più matura età troviamo Ini sovente avere sospirato, e massimamente dopo il suo esiho, dimorando in Lucca, per una giovane, la quale egli nomina Pargoletta; et oltre a ciò, vicino allo estremo di sua vita, nell’Alpi di Casentino per una Alpigina, la quale, se mentito non m’è, quantunque bel viso avesse, era gozzuta; e per ffualunque fu l’una di queste, compose più e più laudevoli cose in rima. 7. Agro e valido nimico degli studij è amore, come veramente testificare può ciascuno che a tale passione è soggiaciuto; perciò che, poi che con lusinghevole speranza in tutta la mente occupata di chi nel principio non l’ha con forte resistenzia scacciato, ninno pensiero, iiiuna raeditazioue, ninno appetito in quella patisce che stia, se non quelle sole, le quali esso medesimo vi reca; e chenti queste siano e couie contrarie allo speculare filosofico et alle poetiche invenzioni, si manifesto mi pare, che superfluo estimo sarebbe il metterci tempo a più chiarirlo. A questo stimolo un altro forse non minore se n’aggiunse; perciò che, poi che allenate le lagrime della morte di Beatrice diede agli amici suoi alcuna speranza della sua vita, incontanente loro entrò nell’aniuio. che dandogli per moglie una giovane, colei del tutto se ne potesse cacciare, che,

ben che partita del mondo fosse, gli avea nel petto la sua imagine lasciata