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Sonetti del 1834 417


ER CARDINAL CAMANNOLÉSE.

2.

     Sì, amichi, finarmente stammatina
S’è sparza la staffetta da per tutto
Che ss’è vvotato er zacco de farina,
Che ss’è squajjato er vesscigon de strutto.

     Grigorio piaggne1, e vvò apparasse2 a llutto
Pe’ ffàjje3 un funerale a la Sistina;
Bbe’ cche4 la morte, pe’ sto caso bbrutto,
S’averìa5 da bbascià ddove cammina.

     Un po’ ppiù cche ccampava er Cardinale,
Er vino che sse6 trova a sto paese
Nun arrivava manco a ccarnovale.

     Io Papa, ordinerìa7 che ttutt’un mese
Se cantassi8 er Tedèo,9 pe ffunerale
Der quonnam Cardinal Camannolese.10

3 novembre 1834


  1. ["L'annunzio d'una tal perdita ha cagionato somma amarezza nel cuore di Sua Santità,„ che fu al Zurla "compagno dilettissimo nella sua Congregazione Benedettina Camaldolese, nel Cardinalato, nella sapienza e in tutte le virtù.„ (Diario di Roma, 5 nov. 1834.) E che, aggiungiamo noi, doveva principalmente al Zurla la sua elezione al Pontificato. Cfr. Dardano, Diario de' Conclavi ecc., pubblicato dal Silvagni; Firenze, 1879; pag. 74 e 81.]
  2. Vuol pararsi.
  3. Per fargli.
  4. Benché.
  5. Si avrebbe.
  6. Si.
  7. Ordinerei.
  8. Si cantasse.
  9. [Il Te Deum.]
  10. Morì in Sicilia il 29 ottobre 1834.