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sopra lo amore 143



Capitolo VII

Che lo amore vulgare è rincerconimento1 di sangue.


Ma che questa malattia sia, come più volte abbiamo detto, nel sangue, darenvene un chiaro segno; e questo è che tale malattia non lascia punto di requie nello ammalato. E voi sapete che i fisici pongono la febbre continua nel sangue: quella che lascia un dì di riposo nella collera gialla: e quella che ne lascia due, nella collera nera. Meritamente adunque la febbre dello Amore poniamo nel sangue: dico nel sangue melancolico, come voi udisti nella orazione di Socrate. Dal sangue melancolico nasce sempre il pensiero fisso, e profondo.


Capitolo VIII

Come può lo amante diventare simile allo amato


E però nessuno di voi si maravigli se udissi alcuno innamorato avere conceputo nel corpo suo alcuna similitudine della persona amata. Le donne gravide molte volte desiderando il vino, veementemente pensano al vino desiderato. Quella forte immaginazione gli spiriti interiori commuove: e commovendogli, in essi dipinge la immagine del vino desiderato. Questi spiriti muovono similmente il sangue, e nella tenera materia del concetto la immagine del vino scolpiscono. Or’ chi è sì poco pratico, che non sappia che un Amante appetisce più ardentemente la persona amata, che le donne gravide il vino? E però più forte e fermo cogita. Sì che non è maraviglia che il volto della persona amata, scolpito nel cuore dello Amante, per tale cogitazione si dipinga nello spirito: e dallo

  1. Perturbatio.