Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/167

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   142 libro terzo

tuttora indivise con esso zio. Queste comprendevano quanto paese è dal fiume Angitola e da Squillace sin presso Reggio; la qual città continuò capital dimora del Duca di Calabria. Boemondo, andatosene alla conquista di Gerusalemme, ebbe il Principato di Antiochia.

In su questi tempi (1086) papa Urbano II andando in Sicilia, toccò Reggio, e fu qui ricevuto ad albergo dall’Arcivescovo. Due anni appresso il Saracino Benavero, che imperava in Siracusa, entrato in mare colle sue fuste danneggiò orribilmente la riviera di Calabria, assalì e rase Nicotera, e dato di urto sul promontorio di Calamizzi presso Reggio, distrusse a ferro e fuoco il Monastero di S. Niccolò, e la Chiesa di S. Gregorio. Ivi consumò empiamente l’opera sua, malmenando le sacre Imagini, che trovò in esso Monastero, e condusse alla schiavitù le monache ed altre persone che gli erano venute alle mani. Onde derivò fra i nostri il proverbio: È fatto come i Santi di Reggio; a divisare uno che abbia la persona monca e scadente, o una femina, i cui fianchi non sieno ricolmi ed incarnati, ma smilzi ed asciutti.

Come ciò seppe il Conte Ruggiero spedì Giordano suo figliuolo con poderosa milizia sopra Siracusa, mentre egli stesso coll’armata correva ad investirla per mare. Ma Benavero, prevenendolo, gli uscì impetuoso all’incontro, e dato di cozzo nella nave ammiraglia infuocato contro Ruggiero, vi saltò sopra cieco di rabbia. Ma il Conte con rapida destrezza se ne schermiva, intanto che un certo Lupino normanno aggiustò il momento di accarnargli nel fianco una saettata. Cercò allora Benavero ferito risalir sulla sua nave, ma mentre, tutto chiazzato di sangue, e venuto manco al combattere, si provava a saltarvi dentro, la sua pesante armatura trasselo ad affogarsi nelle onde. Allora la flotta de’ Saracini andò tutta dispersa; e Ruggiero inseguendola, parte ghermì, parte affondò. Ed usando il benefizio della fortuna, tempestò Siracusa senza interruzione, e dopo sei mesi di ostinata resistenza, venne a capo di ottenerla.

Il Conte Ruggiero sposò in terze nozze Adelaide, figliuola di Roberto I Conte di Fiandra. La quale poi in Mileto (1097) fece al Conte un figliuolo, tenuto a battesimo da San Brunone, istitutore de’ Cartusiani in Calabria. A questo figliuolo fu messo il nome del padre, e doveva in processo di tempo porre le fondamenta della Monarchia di Sicilia. Il Conte Ruggiero a settant’anni nel mille cento ed uno passava di vita in Mileto.

III. Dopo che i Normanni ebbero tolta a’ Greci la Calabria, andarono restituendo all’autorità del rumano Pontefice le sedi arcivescovili che trovarono già stabilite, o che poi stabilirono essi mede-