Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/168

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capo quinto 143   

simi. Fu eretta allora in Reggio una Cattedrale per l’esercizio del rito latino; e la greca Metropoli, riordinata sotto il patrocinio del Duca di Calabria Ruggiero, fu costituita a Chiesa Cattolica per i bisogni religiosi della gente greca, delia quale componevasi allora il più numero della popolazione di Reggio. A qual uopo fu creato un Collegio di Presbiteri greci, la cui prima dignità alla guisa de’ Greci dissero Protopapa, e Deuterio la seconda, che in volgare diciamo Ditterèo. Ma con tutto che la Metropoli Reggina sia stata restituita al Pontefice Romano, non per questo cessò il rito greco nelle chiese meridionali de’ suoi vescovadi suffraganei, che anzi continuò per gran pezzo, come in quelle di Gerace e di Bova. Ma con questo che l’Arcivescovo di Reggio ritenne ed usò sempre il diritto della consecrazione de’ suoi Vescovi suffraganei, fossero di rito latino o di greco, e ciò sinchè questa consecrazione non venne tra i concordati tra Guglielmo II e papa Adriano IV trasferita pienamente nei romani Pontefici. Così la storia pone che quando Roberto Guiscardo fece istanza a papa Gregorio VII di consecrare il Vescovo di Mileto, il papa avesse risposto non poter farlo, perchè l’Arcivescovo di Reggio sosteneva esser di sua ragione la consecrazione di quel Prelato. Nè il fece, se non quando prese certezza non competere al detto Arcivescovo d’imporre le mani sul Vescovo di Mileto.

Quando venne alla morte il Duca Ruggiero, (1111) i Ducati di Calabria e di Puglia ricaddero al suo figliuolo Guglielmo, natogli da Ala sua seconda moglie. Ma costui, nel mille cento ventuno assentatosi dai suoi Stati per recarsi in Costantinopoli ad impalmar, come contano, la figlia di Alessio Comneno, aveva raccomandato i Ducati a papa Calisto II. Il Conte di Sicilia Ruggiero II, pigliando occasione dalla lontananza del Duca Guglielmo, tentò d’insignorirsi della rimanente porzione della Calabria; e traversato il Faro si accinse ad assaltarla in parecchi punti. Come di ciò ebbe notizia Guglielmo si rivolse al Pontefice per fare che colla sua autorità il Conte Ruggiero II restituisse quel che aveva indebitamente e per sorpresa occupato. Ma non ostante che Calisto sia venuto come dicesi a bella posta in Reggio (1122) per ritornar alla concordia i due principi normanni, non potè in nulla nulla accordargli.

Ma tutto poi si compose colla morte del Duca Guglielmo (1127), il quale, o per volontà o per forza, istituì suo erede il detto Conte Ruggiero II. E questi condottosi prima in Salerno colle galee, fuvvi assai lietamente ricevuto; ed ivi stesso unto Principe da Alfano Vescovo di Capaccio. Dopo venne a Reggio, donde, poichè fu riconosciuto Duca di Calabria, rifece via per Sicilia. Nello spazio di due