Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/170

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capo quinto 145   

stantinopoli e Ruggiero si venne alle prese. Pretendevano sempre i primi che i Normanni ingiustamente avessero in lor potere tutto quanto già teneva in Italia l’Impero Bizantino. E Giovanni Comneno, volendo farne valere le antiche ragioni, dichiarò la guerra a Ruggiero. La Repubblica di Venezia si tramezzò a ricomporre la pace, e deputò a tale effetto il Doge Pietro Bolani. Ruggiero mandò altresì suoi speciali commissarii a Costantinopoli a trattar con pacifiche intenzioni; ma costoro, con flagrante violazione del diritto delle genti, furono ivi imprigionati. Di tale insulto indignatissimo Ruggiero, commise alla vela una potente armata, e sulle prime prese possessione di Corfù, e saccheggiò Cefalonia, Negroponte, Corinto, Tebe, Atene, ed altre appartenenze dell’impero bizantino. Non si può dire la quantità delle prede preziose che riportarono i Normanni vincitori da quella spedizione. Parecchie migliaja di Greci di varie età, sesso e condizione, e moltissimi Giudei furono menati prigionieri in Sicilia, e servirono a popolar varie terre che pativano difetto di abitanti. Con tale occasione Ruggiero trasse seco in Palermo (1148) quanti artefici greci potè avere, o colle buone o per forza, che meglio lavorassero in drapperie di seta. E quegli sciamiti o stoffe di seta a varii colori, e tessuti ad oro, che prima non lavoravansi se non in Grecia ed in Ispagna, divennero allora lavori assai raffinati in Sicilia ed in Calabria: donde in processo si diffusero per il resto dell’Italia, e per le altre parti di Europa.

Una delle più proficue coltivazioni dell’isola cominciò ad essere sin da quel tempo quella delle canne da zucchero, dette da’ naturali cannamele, dalla dolcezza de’ succhi. E ne’ posteriori tempi sotto gli Svevi, allargatasene la piantagione per tutta la Sicilia e la Calabria meridionale, se ne pose in Palermo una manifattura per ordine dell’imperatore Federigo II, che ne diede la vigilanza e la cura a Riccardo Filingeri. In Calabria ad una contrada prossima alla Catona nel distretto di Reggio rimane tuttavia il nome di Cannameli, e rimemora una coltura al tutto perduta fra noi.

V. Passata di questa vita la regina Albiria, re Ruggiero menò nell’anno appresso in seconda moglie Sibilla, sorella di Odone II Duca di Borgogna, la quale non guari dopo morì anch’essa in Palermo. A Ruggiero erano venuti da Albiria sei figliuoli, de’ quali cinque maschi Ruggiero, Tancredi, Anfuso, Guglielmo ed Arrigo, ed una femina. Il primogenito Ruggiero premorì al padre nel mille cento quarantanove, lasciando un figliuol naturale Tancredi. Ruggiero fece nuove nozze con Beatrice, dopo la morte di Sibilla; e da questa Beatrice, a cui era padre il Conte di Retesta, gli nacque po-

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