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Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/308

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capo quarto 283   

godere indulto di tutti i suoi reati, ancorchè non vi fosse la remission della parte. Il presentatore, non essendo nè un contumace nè un delinquente, avesse facoltà di nominare uno o due altri delinquenti, a’ quali sarebbe dato pieno indulto de’ commessi reati.

IV. Nondimeno per i quattro capi banditi Consalvo Marino, Colangelo Crupi, Giovanni Michele Toscano, e Marcello Scopelliti fu provveduto che fossero esclusi da qualunque indulto, salvo solo il caso che un di loro ammazzasse o presentasse vivi o morti alla Corte gli altri tre. Fu provveduto similmente che i dieci Nino Martino, Colajacopo Idà, Cicco Bello, Cicco Caracciolo, Nino Matrapodi, Lorenzo Losciglitano, Giovanni Lorenzo Martino, Pompeo Giunta, Giovanni Leonardo Rognetta, e Silvio Caccamo allora solo potessero goder l’indulto, quando un di loro ammazzasse o presentasse vivo o morto alcuno de’ detti quattro capi banditi. E che i sedici Francesco Giunta Nunzio Rognetta, Pietro Furci, Giovanni Ramondino, Silvestro Caridi, Matteo Stiriola, Gesuele Alati, Filippo Mazzei, Giovanni Majorana, Paduano Orecchi, Ottaviano Mammi, Marcello Sturnello, Giuseppe e Filippo Vazzani, Angelillo Mandica, e Vincenzo d’Amico non potessero goder dell’indulto che ammazzandosi l’un l’altro, o presentando vivo o morto alcuno de’ detti quattro capi, o degli altri dieci.

Se poi colui che presenterebbe vivo o morto uno de’ sopradetti fuorgiudicati non fosse un contumace o delinquente, nè volesse goder tale indulto, nè farlo godere altrui, allora fu disposto che gli si dovesse dare un premio di ducati duecento per testa, se il presentato o vivo o morto fosse uno de’ quattro capi; di ducati cento, se fosse uno degli altri dieci o sedici; e di ducali cinquanta, se fosse alcuno di quelli non compresi nelle tre classi indicate. E questo premio dovesse intendersi oltre della taglia che potessero aver imposta sulla persona del fuorgiudicato le università o i particolari.

Con questi mezzi violenti, ma alle volte pur troppo necessarii a domar l’umana belva, si conseguì lo scopo prefisso. Imperciocchè de’ banditi parte si presentarono spontanei al Governatore, ed i rimanenti, decorso il termine e l’anno furon dichiarati fuorgiudicati dall’auditore Pietro de Balcane, che stava allora in Reggio a rappresentar la Corte per queste faccende. I banditi si sbrancarono, si perseguitarono scambievolmente, si ammazzarono l’un l’altro, e facevano a gara di tradirsi, e di conseguir l’indulto ed il premio promesso. Di tal maniera per la ferma energia del conte di Briatico e dell’auditore Balcane, le bande de’ malfattori vennero in gran parte distrutte, ed i contumaci che di dì in dì eran presentati vivi o fe-