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Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/309

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   284 libro sesto

riti in Roggio, venivano afforcati. Sicchè nella provincia di Calabria non vi era più quasi alcun bandito verso il termine del 1582.

V. Terminati i pericoli delle invasioni de’ Turchi, cessati i travagli della peste e de’ banditi, Reggio anelava e sperava un avvenire di riposo, di pace, e di prosperità. Si erano ridestate le menti alle cure operose del traffico, delle industrie, dell’agricoltura, delle lettere e delle arti. E la pubblica amministrazione era tutta intesa a far che la città nostra risorgesse più nobile e bella dalle sue ceneri. L’anno 1582 eran sindaci Agamennone Spanò, Annibale di Capua, e Giovanni Battista Lanatà. Costoro convocato il general Parlamento de’ ventuno Eletti proposero che fosse supplicato il re Filippo II di concedere a Reggio la residenza della regia Udienza provinciale, che allora stava in Catanzaro. Fu nel Consiglio approvata ad un animo la proposta de’ sindaci; ed al magnifico Tommaso dal Fosso fu data commissione di recarsi in Napoli, affinchè, assistito dall’avvocato Girolamo Crisanti, desse avviamento e buon esito all’affare. Tommaso dal Fosso nel chiedere al governo la traslocazione in Reggio della regia Udienza rappresentava da parte de’ Reggini che ove potessero ottener tal benefizio, sarebbero pronti ad obbligarsi alle seguenti cose:

1.° Di pagare alla regia Corte ventimila ducati sull’introito delle gabelle, e di altre civiche imposte.

2.° Di ampliare a proprie spese il carcere della città.

3.° Di costruirvi un edifizio per abitazione del Preside e de’ suoi uffiziali, e farvi il locale della regia Udienza.

4.° Di pagar per due anni la mercede del Preside e degli altri impiegati provinciali.

Ad onta degli ostacoli, e delle premure in contrario che vi sosteneva la città di Catanzaro, ottennero i Reggini la regia Udienza nel corso del 1583, e questo tribunale fu in effetto traslocato da Catanzaro in Reggio al principio del 1584. Il primo Preside che venne a far dimora in Reggio fu Cristofaro La Cueva, a cui i sindaci della città diedero atto di possesso coll’intervento dell’arcivescovo Gaspero dal Fosso. I primi Auditori di quell’anno furono Giovanni Battista Cupizio, Mario Caraffa, ed Antonino Parra. Ma del Preside La Cueva non poco ebbero i Reggini a dolersi, poichè commise molte oppressioni e crudeltà; e per impedire i ricorsi al Vicerè contro di lui, aveva il ticchio di svaligiar la posta prima di partire, e dissuggellar le lettere private per veder se nulla rapportassero in Napoli contro le sue ingiustizie e prepotenze. L’arcivescovo Gaspero dal Fosso aveva ottenuto da papa Grego-