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Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. II, Fibreno, 1857.djvu/121

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capo quarto 111

vio e livello tutta la superficie della città fece sgradevole violenza al natural digradarsi del terreno, in vece di temperarne le disuguaglianze con convenienza misurata. Il che obbligò i cittadini a fondare i loro nuovi fabbricati o sopra sterramenti assai bruschi, o su suolo sovrappositiccio e mal sodo. Non dico quante case furon sotterrate a metà, quante altre indebolite nelle loro fondamenta, per rialzare o ribassare il livello di strade già fatte. Questa Giunta di riedificazione fu finalmente soppressa con superiore disposizione dentro l’anno 1855.

Nell’anno 1784 il maresciallo Francesco Pignatelli venne Vicario generale di Calabria. Soppresse chiostri di donne, e di frati, anche mendicanti, fra i quali quello de’ nostri Cappuccini della Madonna della Consolazione. E per la gestione de’ beni di queste case religiose istituì una Ispezione speciale, che si denominò della Cassa Sagra.

VI. Ora ricominciano i rovelli per l’elezione de’ Sindaci. Al venir del nuovo anno ebbesi ordine da Napoli che, a’ termini del generale real dispaccio pe’ governanti del Regno, l’elezione dei sindaci avesse a farsi il giorno sedici maggio. Fattasi in Reggio nell’anno 1784, risultarono eletti Giuseppe Mari Logoteta, Pasquale Spinella, e Paolo Fulco. Ma il nome del Logoteta fu poco accetto al governatore Giovanni Battista Elia, il quale aveva desiderato che l’elezione cadesse in Pietro Musitano: onde l’Elia stimolò Gaetano Piconiero ed altri che dessero le nullità a’ nuovi eletti. Del quale sgarbo prese siffatto sdegno il Logoteta, che partì di lancio per Napoli, dove impetrò che fosse fatta alacremente la discussione delle nullità prodotte. Le quali furono rigettate; ed il Soprintendente marchese Diodato Targianni ingiunse che i nuovi sindaci fossero immessi in uffizio. Il governatore per altro, non volendo piegarsi così di bello, fecene relazione contraria al Vicario generale Pignatelli, che dimorava allora in Reggio. Ma questi non volle che il possesso de’ sindaci patisse ulteriore impedimento o ritardo. Il Logoteta intanto, superato quel punto, rinunziò subito il sindacato, dicendo ch’egli avea voluto sostenersi solo per onor proprio e dell’uffizio, non per ambizione di sedere al magistrato della città, e togliere quel grado alla voglia altrui. Ed avvegnachè il Pignatelli avesse fatto di tutto per indurlo a ritirar la rinunzia, non fu possibile che il Logoteta si mutasse. Per la qual cosa il Vicario generale dispose che durassero in uffizio i vecchi sindaci, sinchè una nuova elezione non provvedesse a’ futuri.

Dall’anno 1745 l’uffizio civile e giudiziario di Governatore e di Giudice o Assessore era cominciato a riunirsi in una sola persona,