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Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. II, Fibreno, 1857.djvu/79

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capo primo 69

ministero, e solo intesi a salvar la loro vita, avevano lasciati nello sconforto e nella derelizione. Ed il morbo orribilmente imperversava; e deserte erano tutte le vie della città; ed era divenuta necropoli la bellissima Reggio. In mezzo al profondo silenzio della morte non altro ti feriva l’orecchio che il cigolar delle carrette, che trasportavano i cadaveri al cimitero.

IX. Faceva orrore a vedersi che quanto più era divenuta deserta la città, tanto si popolassero i lazzaretti di appestati e di sospetti d’infezione; i quali ultimi spessissimo non essendo infetti, ma sani, o poco cagionevoli di altro malore ordinario, venivano ad ammorbarsi per l’altrui contagio. Intanto la sublime pietà de’ due Cappuccini sopralodati, non più che pochi giorni potè essere utile all’umanità, poichè per dar vita altrui perdevano la propria; ma conseguivano premio immortale, e memoria eterna e non dimenticabile. Ed il loro nome, venuto a’ posteri benedetto, insegnerà sempre al vero cristiano, che la religione di Cristo non sta nelle ipocrite ed umili parole, e nelle estrinseche forme, ma sì nella continua pratica delle pietose opere, e de’ santissimi ammaestramenti di Lui.

Dopo la costoro morte, altri due Cappuccini vennero al servigio degl’infermi nel lazzaretto, uno de’ quali era il Padre Francesco da Siderno. Costui vedendo quanto miseramente ivi stessero disagiati que’ disgraziati, e come il locale del lazzaretto fosse mal rispondente al bisogno, propose alla Deputazione maggiore che se ne scegliesse uno più appropriato: e che i cadaveri in vece di esser arsi alla rinfusa, come sino allora si era fatto, si mettessero in fossati profondi e murati. Il comandante della piazza comprese quanto fosse ragionevole e salutifera la proposta del cappuccino, e suggerì di scegliersi un luogo eminente dietro la chiesa del S. Salvatore, dove si costrussero due capaci baracconi, uno per le femine, l’altro pe’ maschi. E per sotterrare i morti furon fatte delle fosse murate, e scavate quelle che si trovavano già fatte nelle pestilenze anteriori dietro il Trabocchetto, ed il Castello.

Il morbo continuava fierissimo, senza speranza di posa; e la popolazione reggina pregava a caldi occhi la Vergine della Consolazione, che non guardando i peccati degli uomini, soccorresse alle loro presenti calamità, implorando da Dio tregua a’ flagelli. E le nobili signore nel primo sabato di agosto, uno dei sette che soglionsi celebrare in onore della Madonna, fecero voto che per anni dieci non dovessero andar vestite di altri abiti che di lutto, lasciar dovessero tutte le profane gale, tutte le pompe superbe, tutte le vanità della vita. Ed a conferma di tal voto portarono i più ricchi guardinfanti