Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/173

Da Wikisource.

distinzione quinta — cap. v. 145

tempo che non si fosse confessata, e dubitasse di non ricordarsene bene nell’ora della confessione, quando molte persone per vergogna o per temenza ismémorano; sì ne potrebbe fare una memoria per iscrittura, la quale potrebbe poi leggere a piè del prete. E se la persona non sapesse ben conoscere o ben discernere i peccati, e però non gli sapesse ben dire e distintamente profferere, dica al confessoro che l’insegni, e che l’addimandi, non innanzi ch’ella cominci la confessione, ma dicendo ella quello ch’ella sa, e quello di che si ricorda d’alcuno peccato. S’ella crede o dubita d’avere in quello1 peccato più volte ed in più modi offeso ch’ella non si ricordi e non sa dire, e ’l confessoro non lo dimanda, non vada più oltre agli altri peccati, ma dica: – In questo peccato ch’io v’ho ora detto, io credo avere in più modi e in più guise offeso; imperò ch’io ne sono viziato2 di questo peccato tra gli altri, e so fare il male e nol so poi dire. Priegovi per l’amore della3 carità di Dio, che mi domandiate e esaminiate, sì che per dimenticanza o per mia ignoranza non ci rimanesse cosa veruna a dire. – E così faccia di ciascuno vizio e peccato, dove possa credere d’avere più offeso che non si ricorda o non sa dire. Avvegna che, chi leggerà bene con intendimento e terrà a mente quelle cose che son già dette di sopra, e che si diranno più innanzi in questo nostro libro, e spezialmente nel settimo capitolo della confessione (chè questo è il quinto), non arà bisogno d’essere domandato dal confessoro; chè per sé medesimo saprà conoscere e dire de’ vizi e de’ peccati tutto quello in che averà offeso. La seconda cosa che dee fare la persona che si vuole fruttuosamente confessare, si è d’ingegnarsi d’avere dolore e contrizione de’ suoi peccati, senza la quale la confessione non è fruttuosa. Ora, ad avere contrizione, vale il ripensare i pec-

  1. Non troppo chiaramente nel Testo: o dubito di quello avere ec.
  2. Ediz. 85 e il Manoscritto nostro: viziata.
  3. Nel Testo: per amore e per la carità.
passavanti 13