Pagina:Specchio di vera penitenza.djvu/375

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trattato de' sogni 347

un tacito idolatrare e a uno colorato paganesmo;1 il quale tanto è più grave nel cristiano, quanto egli apostata dalla fede data nel battesimo, ed è trasgressore del voto per lo quale s’obligò, e altri per lui, a rinunziare al diavolo e a tutte le sue vane e false pompe: del novero delle quali son tutti gli ’ncantesimi, le malíe, l’osservanzie superstiziose, delle quali abbiamo parlato stesamente di sopra. E anche l’osservare e lo ’nterpetrare de’ sogni, i quali abbiamo ancora tra le mani, dove molte vanitadi e falsitadi si commettono dalle genti, e spezialmente nello ’nterpetrare: del quale questi attoniti sognatori e svergognati coniatori,2 e forse ciechi ingannatori, credendosi vedere lume, fanno grande sforzo d’approvarlo vero, iscrivendo e argomentando, non solamente per ragioni generali, le quali si possono adattare a’ sogni e generalmente e specificamente, ma pongono3 i sogni singulari e particulari che fanno indifferentemente qualunche persona di qualunche condizione, e per qualunche cagione. E perché si concede loro che alcuni sogni si possono interpetrare, presontuosamente e soffisticamente argomentano che ciò si possa fare di tutti i sogni.

Et acciò che la loro prosontuosa vanità si rintuzzi e la loro ignoranza si squopra (volendo oggi mai conchiudere la materia de’ sogni, de’ quali assai lungamente abbiamo disputato), una sola pruova, la quale ogni femminella e ogni

  1. E qui replicando il Salviati paganesimo, ripropongono gli Accademici: paganismo. Spiegheremo (chè sembra occorrere) il fenomeno col facile scambio dell e con l' i negli antichi manoscritti, quando troppo speso omettevasi di segnare su questa lettera il punto oggi divenuto inevitabile.
  2. Parola da tutti i testi confermata, ma non dal Vocabolario, come dovevasi, dichiarate. A noi pare metonimicamente posta per falsatori, presa la similitudine dei contraffattori dei coni per fabbricarne falsa moneta. Dante: «S' i' dissi falso, e tu falsasti il conio.»
  3. Preferiamo, perchè meno di tutte oscura, la lezione del Salviati. Il nostro Testo, coll'antica stampa, ha: pongosi; gli editori del 25: pongo.