Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/214

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con la voce rotta da una profonda commozione, disse:

— Capisco... Ma io, stando con lei... in qualunque maniera, sarei sempre la sua serva. Anche se, per un poco, fossi altro... tornerei presto la serva. E non so fare a servire: sono troppo contadina!

Egli chinò la fronte. Quanta verità nelle rozze parole, e che profondo sentimento! Ella aveva tutto compreso, e tutto sintetizzava, senza studio nè esperienza, nella sua sublime ignoranza, guidata dal solo divino intuito dell’anima femminile.

Era una creatura superiore quella povera donna; ed egli, qualunque cosa facesse, non poteva che abbassarla. Fatalità della vita.

Restarono qualche tempo in silenzio.

Il fuoco si spense.

Maria si turbò. Chinata sul focolare cercò di ravvivare la fiamma con le poche bacchette più che a metà consumate.

Ma vedendo che non le riusciva, uscì dalla cucina e ritornò con un fascetto di legna meno sottile, ma assai più umida, che empì la stanza di fumo.