Pagina:Sperani - Tre donne, Milano, Galli, 1891.djvu/219

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dal cervello analizzatore e dalla sensualità dominante.

Compiangeva Maria, ma avrebbe speso meglio il tempo a compiangere se stesso. Maria, sola, attaccata alla tomba della sua bimba, alla memoria del marito infedele, Maria, col cuore lacerato per la sorella che emigrava, per lui stesso, forse: Maria, mezzo malata, e povera tanto da essere costretta a faticare come una bestia per isfamarsi: Maria era ricca in confronto di lui.

Che cos’era lui in fine?...

Un gaudente povero, pieno di voglie inacerbite; un goloso dallo stomaco guasto, tormentato da inappetenze intermittenti. Capace di mutar gusti ed affetti per un cambiamento di luce, o di prospettiva. Capace, se avesse preso Maria con sè, di non amarla più affatto, di trovarla volgare, fuori della sua bella cornice di infelicità e di miseria! Capace di preferirle, al pari di Sandro — campagnuolo sciupato dalla caserma — una prostituta nata, come la Virginia.

Oh! se si conosceva!

Era destinato a impazzire — vecchio impe-