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vano con grande freddezza. Trovandosi sola con lui, Eugenia fingeva di non vederlo, o gli voltava le spalle.

Durante tutto questo tempo Faustino Belli non si era fatto vedere. Viaggiava all’estero. E Riccardo pensava nel suo segreto che quel viaggio non fosse casuale. Conveniva troppo all’intimo amico di casa Valmeroni di essere lontano durante quei dibattiti. Non era egli stesso che aveva combinato la vendita della loro collezione?... Non era opera sua il matrimonio di Eugenia con Augusto Klein? La sua presenza in quel momento di crisi poteva giovare ai Valmeroni; conoscendo bene Augusto Klein, avrebbe potuto e dovuto dire francamente cosa ne pensava. Ed egli preferiva starsene lontano. Leonardo diceva qualche volta:

— Se fosse qui Faustino!

Faustino non pensava al ritorno; e le lettere che Leonardo gli scriveva, non lo raggiungevano. Quando gli scriveva a Parigi, era a Londra; se lo credeva ancora a Londra, era a Berlino. Telegrafava semplicemente: „Inutile scrivere: non sono fermo nessun luogo.“

Da Berlino egli scrisse una breve lettera a Maria. Breve e misteriosa era la lettera, ma tenerissima. L’amava sempre; non pensava che a lei, e attendeva il giorno in cui l’avrebbe costretta a credergli.

La fanciulla nascose la lettera e restò pen-