Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/239

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— Tu non vieni alla passeggiata?

Maria scrollò il capo.

Dacchè era in vacanza non aveva più voglia di uscire. Stava così bene in casa!

La giovane cameriera condusse Giorgetto ed Erminia, benissimo vestiti, ma niente trasformati; gli abiti eleganti non li mettevano in soggezione; anzi, gridavano, bisticciavano, piagnucolavano peggio di prima.

Angelica disse sottovoce a Maria:

— Che noia doversi trascinare dietro questi bambocci! Se mettessero Giorgetto in collegio, Erminia diventerebbe subito più buona.

— Maria, vuoi farmi il favore di appuntarmi la veletta?

— Sì, zia.

— Andiamo.

Si salutarono; e Maria andò alla finestra per vederle passare.

Esse avevano appena svoltato l’angolo, quando una carrozza si fermò davanti al portone. Ne uscì una signora nella quale Maria riconobbe Antonietta. Le corse incontro con un grido di gioia.

— O cara, cara!... Come hai fatto bene a venire, ora non ho più la scuola e posso stare tutto il giorno con te. Hai qualche valigia?

— Sì. Le ho consegnate al portinaio. Eccolo. Falle mettere in camera tua. Dormirò nell’ottomana... Sei contenta?