Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/291

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— Come?

— Ieri la casa fu tutto il giorno piena di visite.

— Come hanno scoperto che siete qui?

Rispose Antonietta:

— Prima di tutto vennero i cugini di Malgrate. Poi la mamma fu a Lecco giovedì, incontrò dei conoscenti e disse a tutti che siamo a far campagna quassù... Il resto va da sè.

— Naturalmente.

— Stasera si balla. Si sono fatti parecchi inviti. I signori Gardelli ci hanno prestato un pianoforte.

— Eh! eh! Si va al galoppo!

— Non basta. Angelica crede di avere scoperto il suo ideale: è il figliuolo di un signore che ha una ferriera; molto ricco, pare: certo Mainetti.

Leonardo conosceva i Mainetti. Erano gente ricca e alla buona: ma attaccata ai denari. Non gli pareva possibile che uno di loro sposasse una fanciulla senza dote. Non potevano essere che ragazzate, passatempi da villeggiatura.

— Insomma, è sempre una conquista — osservò Maria sorridendo.

— La conquista migliore la facesti tu, Maria.

— Io?... — Si era fatta rossa e si sentiva gli occhi di Riccardo fissi su di lei, ardenti come due fiamme.

— Tu, sì, cara. E io ne sono felice. Faustino Belli mi ha scritto ieri per chiedermi la tua mano