Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/300

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Maria alzò le braccia e congiunse le mani in alto, sopra il capo, stirandole nervosamente, poi le lasciò ricadere sulle ginocchia.

— Vale a dire che la donna deve fare tutto ciò che è difficile, penoso: tutto ciò che forma la sua schiavitù; mentre l’uomo si decreta libero di abbandonarsi alle proprie passioni senza alcuna responsabilità. Quando amiamo con tutta l’anima — tanto uomo che donna — crediamo istintivamente all’eternità del nostro amore. Se però l’amara esperienza ci ha dimostrato che non sempre l’amore resiste alle impressioni esterne e che una sensazione violenta può cancellare, o almeno far impallidire una immagine adorata, non è lecito illudersi, nè prendere per verità i nostri sogni. Io ho fatto una esperienza dolorosissima, e non per mia volontà. Pure il fatto non si può distruggere. E io voglio regolare la mia vita su i fatti e non su i sogni. Capisci, Riccardo?... Io voglio essere leale e andare a testa alta incontro alla verità, anche se mi dovesse spezzare il cuore. Perciò non voglio vincolarmi, non voglio promettere nulla. Voglio amare con tutte le mie forze se l’amore mi sarà concesso, e non amare se il fulmine sdegnerà di colpirmi; non voglio mischiare l’amore a considerazioni estranee a questo sentimento. Se mi sarà concesso un amore duraturo: se avrò la fortuna di riunire l’amore e l’affetto, tanto meglio, sarò forse felice; se invece sarà il contrario,