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che ricchezza? Il padrone sarebbe lui; ed ora che lo conosco, posso immaginare quale sarebbe la mia vita con lui appena sfumato il capriccio che può avere per me.

Antonietta l’abbracciò teneramente. L’accordo dei loro pensieri e dei loro sentimenti non poteva essere più completo.

Da lì a qualche giorno Maria rispose alla lettera di suo fratello con parole semplici e buone. Da lungo tempo aveva perdonato a suo padre e gli era grata di aver pensato a lei prima di morire, pur deplorando che avesse ascoltato il consiglio interessato di un uomo poco leale. Ella non amava quell’ uomo e aveva già risoluto di rifiutarlo, nè vi era tesoro al mondo che potesse farla cambiar d’avviso. Accettava le cinquantamila lire che i fratelli le promettevano, anche per rispetto alla volontà del loro padre che aveva desiderato di sollevarla dalla povertà. Li ringraziava e li abbracciava con affetto di sorella.

La lettera fu spedita, e la replica non si fece attendere.

Molti ringraziamenti, molte frasi entusiastiche, ammirative e convenzionali. E in fine rinnovamento della promessa di pagare le cinquantamila lire in capo ad un anno.

Una certa calma entrò dopo questi avvenimenti nell’animo di Maria. L’avere preso una determinata risoluzione le faceva bene, la sol-