Pagina:Speraz - Signorine povere.djvu/388

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La signora Elisa impallidì.

— Chi te l’ha detto?

— Ho ricevuto il conto stamattina dalla casa Lombardi. Non t’hanno vista più, e naturalmente vogliono essere pagati.

Leonardo ascoltava trasognato. Nuova debiti? Sua moglie faceva nuovi debiti?... E lui aveva fatto tanti sacrifizi: si era privato delle cose più care, sacri ricordi di famiglia, opere d’arte preziose... per nulla, per nulla!... Ora tornavano allo stesso punto, con nuovi debiti e senza i quadri!..

Se ne andava per la casa a grandi passi, barcollando, le mani alzate, con gesti tragici di preghiera e d’imprecazione.

Non sapendo che far di meglio, la signora Elisa si mise a piangere e a strillare. Tutti l’avevano con lei, come se fosse lei sola che aveva rovinato la casa... come se i Valmeroni non fossero stati pieni di debiti prima che ella entrasse nella famiglia.

Riccardo si era seduto, aveva preso un lapis e segnava delle cifre nel suo libretto d’appunti.

Antonietta e Maria si guardavano in silenzio. Angelica piangeva vicino a sua madre. Ella esclamò ad un tratto:

— E l’Eugenia che è scappata con l’amante!... Questa notizia non ha colpito nessuno: non vi siete affannati che per i denari!...