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168 la dama della regina

non si permetteva la più lontana allusione al confessato amore. Ella intervenne anche alle feste da ballo, perchè la sua astensione, male interpretata da qualche ufficiale fanatico, non cagionasse ulteriori fastidi ai suoi ospiti.

E per lei, che l’aria di mare, e forse anche l’amore rendevano ogni giorno più bella; e per Elena che avendo raggiunto i suoi diciott’anni brillava ormai del più vivo fulgor giovanile; ed un po’ anche per la moglie del dottor Volpi od altre cinque o sei ragazze, di una bellezza meno squisita, ma fresche o sgargianti, la cittaduzza acquistava fama di possedere le più belle donne dell’Istria. Gli ufficiali delle navi francesi o inglesi, che per una o per altra ragione politica solcavano l’Adriatico, erano felici se un vento avverso, od una stagnante bonaccia li obbligava a sostare nel piccolo porto.

A poco a poco, vinto dalla sua fatale passione Ettore si sottometteva completamente alla volontà della signora di Clarance e sosteneva di buona grazia la difficile parte ch’ella gli aveva imposto. La vedeva tutt’i giorni in casa Castellani; le mandava il solito omaggio di bellissimi fiori che il suo giardiniere coltivava appositamente nella serra; alle piccole feste poteva ballare con lei come con le altre, purchè non cercasse di coglierla sola. In compenso ella gli rivolgeva da