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la dama della regina | 201 |
tessi di stare in casa, mancherei alla promessa. Per ciò, non prometto.
Egli sentì che la tenerezza gli scioglieva il cuore: comprese che una grande evoluzione era avvenuta in lui. Già da tempo Bianca non lo turbava più; era stato un turbamento passeggiero; cagionato più che da altro, dalle circostanze strane e affascinanti del loro primo incontro. L’amore era ben altra cosa; e lo sentiva adesso. L’ingenua bellezza e il fascino naturale di Elena l’avevano penetrato poco a poco mentre la bimba si faceva donna: e l’amore devoto, che ella non aveva saputo, nè forse voluto nascondere: l’amore a tutta prova, che aveva resistito perfino all’indifferenza, si era trasfuso in lui. L’amava: ne era sicuro: poteva dirglielo.
— Non sai, mia cara Elena, che io soffrirei troppo se ti accadesse il più piccolo male?
— Lo credo.. poichè lo dici. Ma credi forse che io soffrirei meno, se accadesse una disgrazia a te? Tu vuoi essere tranquillo sul conto mio; e pretenderesti che io stia qui a penare mentre tu — ne son certa — ti esponi a tutti i pericoli senza alcun riguardo? No, caro. Elena non può. E poi, vi sono le precedenze, che tu non sai...
— Come?..
— Tu non sai che io ho promesso a tuo padre al letto di morte di vegliare su te, di consolarti nelle angoscie..