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204 la dama della regina

mezzo a queste disgrazie pubbliche è troppo!.. Elena gli disse qualche parola di conforto. L’ammalata ignara del proprio fato, accolse l’amica con trasporto di gioia. Voleva sapere cosa succedeva: Elena doveva raccontarle tutto; e a tutto s’interessava e sognava la gloria della ì nuova Repubblica. Don Ludovico si affacciò all’uscio della camera, salutò le fanciulle e volgendosi all’aulico gli gridò:

— Cosa fate?... Dovreste farvi vedere, parlare al popolo.

— Cosa volete che gli dica? Devo parlare in favore della Municipalità provvisoria?... Io non mi ci sento, li se parlassi contro commetterei un atto di ribellione al potere costituito, protetto dal generale, mi capite. Parlate voi.

Don Ludovico uscì sul balcone, pallido, severo. La sua bella figura di vecchio asceta attirò subito l’attenzione dei militi e dei possidenti campagnuoli venuti in paese con 1 loro fucili da caccia. Aurelio che discorreva ancora con Apolonio, vide suo zio e comprese che voleva parlare.

— Fate silenzio! Il nostro arciprete vuol dirvi qualche parola. Ascoltatelo.

Tutti tacquero, meno il gruppo degli accalorati che continuavano a cantare, fermi intorno alla buca preparata per l’albero.

— Silenzio!.. — gridarono i militi.

— Silenzio! — gridò la massa del popolo.