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58 | la dama della regina |
In quei movimenti rapidi, non ben misurati, le due giovani teste si sfiorarono e Aurelio sentì sulla fronte il dolce alito della gentile creatura.
Si rialzò barcollando e poco mancò non cadesse. Per nascondere il suo turbamento, si affrettò a riunire tutti i volumetti metastasiani in una paniera.
— Ora li porto in camera vostra... — disse e scappò.
Quel giorno Bianca si presentò per la prima volta alla tavola comune.
A quei tempi, ed anche assai più tardi, le famiglie benestanti di quei paesi usavano fare il pasto principale — il pranzo — al tocco dopo mezzogiorno La matttina prendevano di solito il cioccolato, e la sera cenavano tra le dieci e le undici.
In casa dei conti Castellani, per le abitudini prese da Aurelio, si pranzava alle tre; e questo ritardo dava alla gente minuta una grande idea di lusso e di signorilità.
Quel giorno, come spesso accadeva, vi erano alcuni invitati: il fratello di donna Anna Maria, don Ludovico arciprete del paese; il podestà nobile degli Alessandri e il gran cacciatore Virgilio de’ Grassi, tre bei «codini» con uno spruzzo di cipria, specialmente il de’ Grassi che volentieri dissimulava per tal modo la sua incipiente