Pagina:Statuto delle tre giurisdittioni di Telvana, Juano, e Castell'Alto.djvu/135

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Ventèlimo fecondo, Che niun Capitario, ò Tenente, ò Vicario polla conceder licenza d’Armi, di Caccie, ne di Pefche, eche fliuno d’elfi pofla pefcar, ò far pefcar, ò cacciar fe non per proprio ufo, e bifono della propria famiglia, fotto pena aritraria, eccettuate però ( circa l’Armi ) le compagnie inftituite per fcacciar li Banditi, e per tener libere le Giurisditioni.

Ventefimo terzo. Che le caufe vertenti, ò che vertiranno trà li Capitani, Vicari;, Cancellieri, e Vice Cancellieri, e Sudditi, liano conofciute, e terminate dal Nob.

fiaron Capitario, e SuCcelTore de tempo, in tempo, e s’alcuno fi fentirà gravato, potrà far ricorfo à Noi con Memoriale.

Ventèlimo quarto. Che li Capitani, Tenenti, Vicari;, e Miniftridebbano invigilare Tempre à buon fervido noftro, della Giuftitia, e de Sudditi con mantenerli in pace, e concordia, e d’tifar ogni rimedio à non lafciarlitaccar lite, e controverfie, & in particolare tràleCommunità, procurando fempre d’aggiuftarle prima amicabilmente.

125 Finalmente, Che tutte le prefenti rilTolutioni, e fopradetti Ordini, e ciafcuno di elfi liano con ogni pontualitàolfervate, Cottole pene comminate, & altre ad arbitrio noftro &c. In quorum fidem SCc.

Dat. GEniponti die 23Maii 1642.

Noi Claudia &c.

Dominicus Gianettinus ( Locus magni Sigilli Arciduchalis ) Ad Mandatimi Serenilfim* Dominx Archiducilfie proprium Martinus Witingg Secretarius &c.

Noi