Pagina:Statuto di Trento con li suoi indici si nel civile come nel sindicale e criminale.djvu/12

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4 Libro Il quale Signor Podèrta non porta ftare nell’uffizio della Podertaria nifi d un anno: & fpirato l’uffizio, non porta efler ammeflo à quello, in fpatio d anni fette: & in fine del detto fuo uffizio fia findicato da tré: due de quali faranno eletti dalli Signori Confoli, il terzo poi dal Reverendiflimo Signore, o dalli lui Luogotenenti, conforme all’antica confuetudine P / r ’ n ] e ’ lte fl decreta, & determina, che 1 detto Signor Podedà fia obligato, «debbi in ciafcheduno giorno feriato, e non feriato, eccettuato in honore d Iddio, amminifirargiurtitia à quelli,che la dimandano in caufe fommaue, «ciafchedune hore, conforme al bifògno delle caufe: lafciando libero 1 ingrerto, ed aperte le porte del Palazzo, fin alla feconda (cala fuperiore inclulive, almeno à tutti quelli, che verranno per giuftitia. Nelle caue ordinane fia oblig ito feder al Banco della ragione confiieto, tré volte la ettimana,Lunedì, Mercordì,e Venerdì, lonata lèmpre la campana maggiore della torre di Trento, come è codiane, nel levar del fole: e finalmente la campanella del Palazzo tre volte, con alquanto intervallo, prima che ac a al Banco della ragione, come ffi temprecoftume: nè quali tré giorni 3/ e?$. ra (comedi fopra) più, o meno, confórme al bifogno delle caufe:, c, haartech, e Giovedì dara audienza à Criminali, quali celiando, attenderà ahe caufe Cmh, come eh fopra: e fe nelli tré giorni detti al federe ordinain, i Lapitano 3 overo oinciale della torre commune di Trento mancarà di onar la campana, la mattina, nel levar del fole, ò poco dopo, incorra, ipfo tetto, nella pena d una lira di buona moneta, cioè di groffi. 12. fe qualche Ca lefcufi. La meta della qual pena fia applicata alla Came:

^ apra meta alla Comminuta: come pure à ballo fi difpoue nel Statuto lòtto la rubrica. ( Del Capitarne e del di lui officio alla torre commune di Trento. ) ^ ITaT ^ r °r d j n ^ di P ro «dere nelle caufe, fi fervino puntualmente i Stat iti della Citta di Trento: a quali il Signor Podertà non porta contrafar confuetudine alcuna,tanto pallata, quanto futura; lòtto pena di Ragnefi. 4, per ciafcheduna volta, che contrafarà 5 nella qual pena ipfo jure incorra, da trattenerli à lui del fuo falario, d’applica li alla amera Epifcopale: e nondimeno tale atto fia ipfo iure nullo. Che le alcuno cittara qualche Statuto, dourà anco provare, che fia inferro in quello libro de Statuti: badando la cittatione della Rubrica, purché fia deili contenutimi querto volume, altrimente non fe li creda. II qual libro dourà iemper efler al Banco ne giorni che’l Podedà federà, il che farà in ciaichedun giorno di fopra prefiflò dal Statinole le ferie, ò qualche altro ragionerei impedimento non ifeuferà, come di fopra. Che s’egli per mancamento non leiitara, e non tenera ragione, incorra, ipfo facrto, nella p na di Ragnefi. 4. per ciafcheduna volta, da doverli applicare alla Ca?) C.i a /v Pi C?P. > come fopra, edendo però caufa ragionevole.il qual Signor 1 odeda ordini, che delli fuoi officiali, quali haurà al numero di otto,due a meno cialchedun giorno anco feriato, fi trovino continuamente pren £ aImeno * n Iu °g° circumvicino,• acciò fonata la camLnZii 0 deflò Palazzo, per necelfità, ò cafo occorrente, fiano ini p t alla prefenza del Signor Podedà, lòtto pena da notificarli arti me.

em l ’t per ogni volta, da elfer applicata alla Camera Èpifcopa• e r ia iec «o ai medemo Signor Podedà accettare officiale alcuno fenoli prefentato dalli Signori Confoli, e Proveditori della Città: nè meno £/* patteggiare con gli Beffi di qualche guadagno da pagarli da loro per a.no officio. Come anco non fia permeilo al medemo Signore nel fine del fuo