Pagina:Statuto di Trento con li suoi indici si nel civile come nel sindicale e criminale.djvu/126

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«8 L I B R CP SECONDO rente Mefe ha prefo I’aqua fodetta dal vafo, overo Canale inreriore, in grave danno degli fleflì Molinì, e perciò erto Cefco fia incorfo nella pena predetta, hanno fatto inftanza, che il medefimo Cefco venga condannato indetta pena, e che venga il medefimo ammonito,e precettato,che in avvenire non ardifca, nè prefumi, levare, ò prendere la detta aqua del premetto Canale interiore, fenza la predetta licenza, e fotto la premetta pena. Alle quali cofe rifpondendo il detto Cefco ditte, non doverli condannare fecondo che vien pretefo dall’altra parte, perchè non hà prefo, nè mollo, nè hà fatto prendere la detta aqua, & ancorché fopra il Canale citeriore non vi fia altro Molino che il filò-, vi fono però altri edifici de’Ferrari,! quali volentieri vorebbero lavorare con detta aqua, come efib medefimofà, e che almeno un giorno in lèttimana fe glidoverebbe lafciar correre detta aqua, acciò eflo, e li fuoi Conforti pollino lavorare. Ciò Udito, e data l’elezione al medefimo Cefchi in qual giorno della Settimana voglia aver la detta aqua per fe, e per gli altri Conforti, che hanno porte, & edifici à lavorare fopra il fudétto Canale citeriore, & efib Cefco avendoli eletto il giorno di Venerdì fino alli Vefpri del Sabbato, per derivare, e prènder l’aqtia dal Canale interiore al fuo citeriore, à fine di poter mediante quella lavorare, fino che detta aqua farà crefciuta: il prelato Signor Sindico, fedendo pre Tribunali, di confenfo, e volontà degli antedetti Moli nari, hà concettò licenza, e facoltà al detto Cefco, ivi prefente per fi, e fuoi Confortali, addimandando di poter prender l’aqua della Feritila, dal Canale interiore al Aio Canale citeriore, dalli detti Vefpri del giorno di Venerdì, e quella trattenere fino alli Vefpri del Sabbato,con quella condizione,che nel* li Vefpri del Sabbato debba rimettere detta aqna al Canale interiore, fino che detta aqua larà crefciuta, falvo e rifervato, che fe in tal gior no di Venerdì fuccedefle qualche accidente di venti, overo d’incendio nella Città, debba permettere, che detta aqua feorri nella ftefla Città, comandando inoltre à tutti li fudétti Molinari, ivi prefenti, ed afcoltanti, che lotto la detta pena di lire vinticinque di danari,da incorrerli, ed applitarfi, come fopra, alcuno di elfi non ardifehi in avvenire derivare, nè rimovere la detta aqua dal Vafo, delli fudetti Canali, fenza licenza del Signor Vicario, e delli Sindici dì Trento, e fenza la requifitione del IoroGaftaldo, falvo, & eccetuato ciò, che al fudetto Cefco, e fuoi Confortali è fiato permefiò,e concetto per calda della puocaaqua, che al prefente fi ritrova, (tante la corrente lìcita: altrimente contrafacendo,farà condannato, e pignorato, fecondo l’antica oflèrvata confuetudine circa le cofe premefiè. Io Graciadio per Imperiale autorità publico Notai o figliuolo di Ser Antonio del Caflello di Terlago, Diocefe Trentina, Cittadino, & abitatore di Trento, alle cofe premette fui prefente, e quelle pregato publicamente fcriflì. N EI Nome di Crifio Amen. L’Anno dopo la fiia Natività mille quattrocento vintifetfe, Indizione quinta, in giorno di Sabbato, li vintinove del Mefe di Marzo, in Trento nel Cartello di BuonConfiglio. e nella Sala grande, apprettò la feneftragrande, prefenti li Venerabili, & Onorabili Signori, Prete Nicolò di Venezia, Beneficiato nella Chiefa grande di Trento, Prete Paolo Pievano in Lomaflò della Valle di Giudicarla, Prete Antonio di Trento, & egregio Dottore delle Leggi Signor Antonio Cinel di Leclro, Vi«cario in Spirituale di Trento, Signor Giovanni fratello del Signor Pietro Maeflro di Cucila,nel medefimo Cartello, e molti altri in teftimonio chiamati, e pregati. Ivi avanti l’Illurtrifiìmo, eReverendifiìmo Signore Signore Alefiandro, per l’Iddio Grazia,Vefcovo, e Signore di Trento, Duca di Mazovia &c. Conftituiteperfonalmente le Parti infraferitte, con animo di voler devenire ad un