Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. I.djvu/356

Da Wikisource.
296 CAPO XV.

datore della legge: ma siffatte etimologie, ricevute dagli antichi con soverchia credulità, e per loro stessi anche controverse, non sono da riceversi gran fatto come prove istoriche. È più tosto credibile, che Italo fosse un personaggio mitologico: ancorchè non sia da muovere dubbio che gl’incoli s’avanzassero in vita migliore per la saviezza d’alcun prudente del paese. Ed ecco il perchè le genti in taluni cantoni, ivi ritenevano ancora al tempo d’Aristotile antichissime leggi, e l’ordine stesso del ritrovarsi a mangiare insieme1.

Erano i Lucani un popolo di razza sabella, che ad esempio de’ padri suoi s’inoltrò in queste parti meridionali dalle sedi che avean tolte per se gl’Irpini. Notabile contrassegno della natura loro agreste e del costume, si è di più questo fatto, che quantunque approssimatisi di tanto al mare eglino si tennero soltanto per le più alte montagne e vallate, non facendo conto, come uomini montanari, delle sottoposte marine. Colà dunque fermatasi la colonia sabella, e raccolte intorno a se altre genti paesane, Coni o Enotri che si fossero, vi diedero vera origine alla nazione dei Lucani: così nominati, come dicevasi, da un Lucio loro conduttore2; benchè ciò esser possa un trovato di secoli posteriori. In ogni modo però è cosa certa, che i Lucani pervennero a grande stato, dappoichè di luogo in luogo occuparono l’interno paese fino all’ultimo confine d’Italia. Ed una mirabile qua-

  1. Aristot. l. c.
  2. Plin. iii. 5.; Fest. v. Mamertini.