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16 CAPO XVIII.

tagne fanno anche oggidì1. E chiunque va passando colà oltre ne’ monti liguri vi vede il villano agile e spedito portare in capo enormi fardelli di gran peso per picciolo salario. Perciò maravigliando i molli greci dicean per dettato; che le donne liguri aveano in se la gagliardia del sesso virile, e questo la forza delle fiere2.

Tanti naturali incitamenti a vita guerriera renderono i Liguri in qualunque tempo audaci, precipitosi, e quasi che invincibili nell’armi3. Già per le prime ostinate oppugnazioni co’ loro vicini ebbero nome di gente più bellicosa dei Tirreni4. Valentissimi della guerra alpigiana per la natura del terreno difendevole, vinti e’ si mettevano in difesa tra boscaglie e balzj inaccessibili ad ogni altro: vincitori inondavano come torrente impetuoso le valli, e furiosamente cacciavano il nemico di casa. In questa forma terribili sempre, ma disuniti per mancanza d’un centro di governo, e di stabile concordia, pugnarono essi l’un dopo l’altro quaranta anni contra Roma, già trionfante della Macedonia, della Grecia e dell’Asia: nessun grande sacrifi-

  1. La delicatezza greca ebbe per cosa miracolosa, che una donna ligure, cui sopravvennero i dolori del parto trovandosi a salario d’un marsiliese, si scostasse alquanto di là dove lavorava, ed avendo partorito tornasse all’opra. Auct., De Mirab., p. 1158; Posidon. ap. Strab. iii. p. 114; Diodor. iv. 20.
  2. Diodor. v. 39; altro proverbio “Gracile ligure vale più che fortissimo gallo.
  3. Ligures, durum in armis genus. Liv. xviii. 48.; xxxix. 1.
  4. Καὶ γὰρ μαχιμώτεροι Τυῤῥηνῶν ὑπῆρξαν. Strabo v. p. 154