che usavano i Romani antichi innanzi la guerra di Pirro, ciascun corpo di milizia posto qua e là appartatamente secondo sue armi alzava d’intorno a se le trincee, facendo un zappatore d’ogni soldato1: nè mai gli Etruschi per solita cautela lasciavano indietro l’alloggiamento senza prima abbruciarlo e distruggerlo2. L’ordine più usitato e maestrevole di ben disporre un esercito grosso al combattimento si era lo schierare le fanterie in tre corpi principali: destra, sinistra, e centro: i cavalli squadronati di costa alle ali, o altrimenti disposti alle riscosse3. I cavalieri portavano elmo, aste ferrate a punta acuta, e piccolo scudo tondo, o sia la parma4. Le battaglie davansi in ordine paralello, più proprio di sua natura all’urto tutto materiale dei corpi: raro era l’ordine obliquo, migliore per la combinazione e movimento delle forze. Dove più valevano i nostri si era nelle imboscate e in altre maestrie della guerra alpigiana: basti rammentare il gran fatto delle Forche caudine; ancorachè non i soli Sanniti addurati nell’arme5, ma tutti i feroci abitatori dell’Appennino, quasi che invincibili
- ↑ Castra antiquitus Romani, ceteraeqne gentes passim per corpora cohortium velut mapalia constituere soliti erant, quam solos urbium muros nosset antiquitas. Frontin. Strat. iv. i. 14.
- ↑ Dionys. v. 34.
- ↑ Tal è l’ordine delle più principali battaglie narrate con notabile precisione dagli annalisti, che avevano dinanzi Livio e Dionisio.
- ↑ Vedi tav. lii. 1., lxi. 2. 5.
- ↑ Μεγάλῳ τε καὶ χαλεπῷ ἔθνος. Appian. Bell. Pun. in praef.