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90 CAPO XXI.

sere l’effetto di buone istituzioni locali, anzi che di leggi promulgate e scritte. In diffetto di migliori documenti possono i matrimoni sanniti dare una bella idea del vigor morale di quegli ordini interiori della patria, che destavano il cuore a emulazione, e che per abito virtuoso, meglio che per severità di magistrati, mantenevano i cittadini ognor disposti a ben fare. Costumavasi in qualche terra del Sannio, ed il costume s’addice bene al regolato vivere antico, che i suoi rettori in certe feste annuali ponessero alla presenza del popolo le azioni de’ giovani ad esame, e quindi eleggessero dieci de’ meglio costumati con altrettante ben allevate donzelle. Colui che reputato era il migliore sceglievasi in isposa tra le giovani elette quella che più gli aggradiva: chi otteneva in secondo luogo i suffragj sceglieva dopo il primo; e così l’uno dopo l’altro i meritevoli. Di tal modo essi ricevevano dalle mani stesse del magistrato e del giudice le loro donne1: la virtù civile era rimeritata degnamente in ciascun individuo: nè mai, al giudizio d’un acuto politico, fu imaginata mercede più grande e più nobile, meno gravosa a un piccolo stato, e più acconcia a influire possentemente sopra ambo i sessi2. L’educazione severa dei Sabini, Sanniti e Lucani, era parimente l’effetto di rigidi istituti, che avremmo oggidì per duro seme di virtù, quantunque cotesti va-

  1. Strabo v. p. 173:; Nic. Damasc. ap. Stob. serm. lxii. p. 291.
  2. Montesquieu, Espr. des loix. vii. 16.