Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/121

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copie mostra la pianta tav. lxxi. i. Un vestibolo dipinto, qui rappresentato in prospettiva, dìi ingresso per due porte rastremate a due camere sepolcrali con Lancliine intorno, sopra ’le quali si trovarono poste con ordine le urne cinerarie. Una porla finta pitturala sta di fronte a quella che introduce nella camera laterale. Un fregio all’ inlorno con liste rosse e nere, e nel mezzo di ciascuna parete una maschera grande gorgonica con lingua dislesa ( tav. cu. 4 ); fanno l’ orna’ menlo di una di queste camere mortuali.

All’opposto il vestibolo, sì bene ornato di pitture allegoriche, era la sala del funebre convito, dove i parenti e gli airiici solevano celebrare i dovuti ufiìcj, e l’anniversario anche della morte dei loro più cari congiunti.

TAV. LXX.

Fregio dipinto inlorno l’anzidetto vestibolo, le cui figure maggiori hanno di altezza quattordici poHici in circa.

Nella prima scena si vede una corsa figurata di tre bighe, una delie quali spezzata e riversata nella corsa, gillalo capo volto l’ auriga: il vincitore oltrepassa la mela. Seguono i giuochi minori, o pedestri, incominciando da due pugilalori in azione eccitati alla pugna, secontlo costume, col suono delle tibie: viene dopo la corsa figurata per quattro giovani, appresso de’ quali si vede il ginnasle o pedroliba, cinto di pai