Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/130

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ii8 sotto j -manichi vedesi iwia sfinge alata da. un lato, conveniente simbolo di prudenza e di forza: nell’ altro una piccola figura Tirile. Sotto il piede del vaso è grafilla la cifra delineata.

Il premio dovuto alla virtù, così in questa vita, come nell’altra j sembra dunque, sotto forma mitologica e simbolica j essere il tema di questo dipinto®’. die l’eroe effigiato (poco rileva l’individuarlo per nome) sia quivi una sola e unica persona, lo mostra non lauto la medesimezza dell’ armatura j quanto la cervetla, che nell’uno e nell’altro quadro il precorre ansiosa, simbolo della divinila a se propizia; così pure ambo i cani introdotti nell’azione hanno dovuto avervi, secondo costume, senso simbolico. Per maggiore identità del fatto si ripetono al pari coli’ istesso vestimento nell’una e nell’altra scena i tre personaggi anziani promotori dell’ impresa. La pugna eroica, a cui s’allude, vedesi rappresentata nel vaso di-’ segnalo appresso tav. xxxviii: lo palesa l’ insegna stessa del serpente posta sopra lo scudo di uno dei combattenti.

8i II soggello medesimo è rappresentato alquanto diversamente in altro vaso del Pr. di Canino. L’eroe vi riceve l’arma-’ tura intera, asta, corazza, elmo e gambiere dalle mani degli stcbsi personaggi; due di loro gli presentano il balsaraiario d’aguale forma; un terzo la corona. Nel rovescio si vede tutt’ armato il guerriere, che imbraccia lo scudo colla stessa divisa del serpente, in atto di fare partita. Uguale è anche la foggia dei veslirrjeuli e del disegno,