Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/151

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figiati in mozzo dello fino colonne con sovrapposti galli: talora in luoiro di galli vi sono rollorate paniere, col solo idolo di Mint^rva nel niez/o: ditnostran/a clic il cidlo medesimo della dea, lutrice dei virinosi, aveva non dnbljiamenle corrispondenza mistica con qncllo di Bacco; ciò che si conferma ancora per allri monumenti. Questa sorte vasi prano prohitbiimenle doni di private persone, clie si facevano per le feste di Bacco solennizzate nelP Etruria ’<’^. Chi vorrebbe credere in fatti che a Vulci, etnisca citta, fossero tanti vincitori alle feste attiche di Minerva, quanti sono i vasi finora trovati ne’ suoi sepolcri, e tutti quelli che forse in maggior numero stanno riposti ancora sotterra? A me pare più ragionevole cosa, che questi vasi di premio, simbolo di virli’i e di valore, fossero posti unicamente nelle tombe per motivo di religione, e insieme per onoranza < lelr estinto, siccome ho dello nel testo Tom. ii. p. 254’ 255. ’«6.

5. Vaso grande a due manichi, figure nere, bianche e rosse, di bella e ricca composizione. — Candelori.

io5 Vedile pillare de’ sepolcri di Tarquinia e di Vulci lav. lxvii.

IXVIU. LXIX.

io6 Ciò era scritto quando mi cadde sotto gli occhi la dissert. del Prof. BoECKHj unita al programma della Università di Berlino per Iranno i83i-(832. Ed ora io mi compiaccio di trovarmi nella sostanza delle cose di uno stesso avviso con quel grande maestro, che altomeute onoro. Per la di lui sagace penetrazione si fa di più manifesto, che questi nostri vasi, detti panatenaici, non corrispondono in tenuta alla misura attica, uè potevano conlenere l’olio minervale secondo il rito d’Atene.