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dell'ordine Benedettino di Monte Cassino il censo di una libbra d'argento e di venti soldi di denari ch'essi doveano pagare alla basilica di S. Gavino per le chiese di S. Giorgio di Baraci e di S. Maria d'Eenor in occasione della venuta del legato pontificio in Sardegna1. Il nome di un suo amministratore, armentariu, Ithocorre Manata, è ricordato nel condaghe di S. Pietro.

Per la grandiosità e ricchezza della basílica i santi, ai quali essa è dedicata. e cioè S. Gavino, S. Proto e S. Gianuario. ebbero una speciale venerazione nel Logudoro e sin dai primi del XII secolo i giudici di Torres nei loro atti implorarono l'ausilio di Dio, di Maria e dei suddetti martiri, sub cuius protectionem in hanc insula Sardinee nos credimus esse salbatos.

Alle conclusioni cui siamo pervenuti per considerazioni storiche esser cioè la chiesa opera del XI secolo — fanno esatto riscontro i caratteri architettonici e stilistici dell'edificio.

Splendido esempio d'architettura frammentaria, la Basilica di Torres fu eretta in parte con avanzi tolti dalle rovine d'edifici romani dell'antica Turris Libyssonis, che dalla collina, in cui sorge la Chiesa, estendevasi nel piano fino alla spiaggia.

Negli assaggi da me eseguiti per constatare la consistenza in fondazione delle strutture murarie rinvenni diverse tombe romane, per cui non è improbabile che quivi fosse la necropoli povera di Torres.

Dalle rovine di questa città si tolsero molte delle colonne e dei capitelli sostenenti la navata centrale e nella cripta si conservano tuttora due pregevoli sarcofagi romani, uno dei quali reppresenta Orfeo in tunica e clamide, tenendo colla destra il plettro, mentre ai suoi piedi sono accovacciate due tigri rese dome dalle armoniche note, il lenire tigres d'Orazio. Da un fondaco, annesso alla sagrestia. mi fu possibile durante i recenti lavori di restauro togliere e rimettere in sito più adatto due frammenti istoriati di sarcofagi con belle ed eleganti rappresentazioni della vendemmia e di un banchetto.

Non tutti i capitelli delle colonne sono romani; alcuni vennero

  1. Tola, Op. cit. Vol. 1, Sec. XII, pag. 240.