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Tutto fa presumere che nel frontone si svolgesse il motivo decorativo dei fascioni trilobati ascendenti, quale abbiamo, riscontrato nella cattedrale d'Iglesias. La demolizione del fastigio della facciata costituisce, come si disse, uno dei tanti vandalismi che deturparono la chiesa la quale è ad ogni modo un ricordo prezioso dell'antica Villa di Chiesa degno di menzione e di studio.

Nella Chiesa della Madonna di Valverde queste forme di transizione si svolgono nella loro integrità.

Al primo ordine la porta dal tipo toscano subì alcuni restauri che ne alterarono l'originaria struttura: gli stipiti e gli architravi, indubbiamente monolitici vennero rimossi e sostituiti da stipiti in rilievo e da nuovo architrave in cantoni. Queste modifiche non sono per fortuna tali da alterare l'aspetto della porta la quale si presenta nelle sue forme romaniche con lunetta contornata dall'arco di scarico, limitato esternamente da una cornice finamente intagliata, impostantesi su due graziose mensoline.

Nel secondo ordine campeggia, anzi trionfa, nel terso paramento in pietra da taglio una grandiosa bifora archiacuta, in cui la porta arcuata s'innalza occupando parte del frontone.

La sobria ed in pari tempo elegante sagomatura, la leggera strombatura ed i frammenti tutt'ora visibili del traforo accennano ad una manifestazione gotica toscana.

L'eleganza di questa bifora oggi disgraziatamente più che intravedere devesi immaginare, avendo i cappuccini, che fino a pochi anni funzionavano in questa chiesa, rotto il bel traforo e murata la grandiosa apertura per aprirne un'altra meschina e piccola nel muro di chiusura.

Ritengo che, rimovendo queste murature, si rinverrebbero tali e tanti frammenti dell'antica colonnina e della bifora da permetterne una sicura ricostruzione.

Nel frontone svolgesi la decorazione caratteristica dei fasci trilobati ascendenti e seguenti la pendenza delle due falde. Essi poggiano colle piccole basi su una ricorrenza orizzontale, ad eccezione dei tre che sovrastano la bifora. Il centrale poggia direttamente sulla cornicetta che contorna l'arco e gli altri due su mensoline sporgenti dal muro.

Originariamente questa chiesa dovea avere la copertura colle inca-