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Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/266

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longitudinali addossaronsi numerose cappellette in stile gotico le quali si fecero comunicare a mezzo d'arcate con il corpo della chiesa.

Ciò spiega la struttura dei detti muri, la quale si palesa antica con gotici trafori che sono posteriori alla costruzione pisana ed evidentemente anteriori agli ampliamenti eseguiti nel XVII secolo.

Gli altri lavori eseguiti nel XVII e XVIII secolo, non esclusa la facciata marmorea, demolita perchè pericolante, non meritano che se ne tratti di proposito.


Esaminato quanto dell'antica chiesa pervenne sino a noi, procederemo ora alla determinazione dell'antica disposizione planimetrica. Poichè la facciata della cattedrale antica coincide con quella che sulla linea della torre campanaria prospetta alla piazzetta del Municipio, è necessario senz'altro scartare l'ipotesi dello Spano ed ammettere, poichè anche la navata trasversale è d'origine pisana, che essa fosse a forma di croce latina e cioè con un corpo centrale, terminato indubbiamente dall'abside, e con una nave trasversale, in cui vennero aperte le due porte tutt'ora conservantisi integre nella loro antica architettura.

La larghezza del corpo centrale era in origine minore dell'attuale ed era determinata dai pilastri angolari della facciata. La distanza fra questi è tale, per cui non è possibile pensare ad una sola navata. Dobbiamo quindi ammettere una navata centrale con due navatelle laterali in conformità al tipo dominante nelle chiese medioevali di Toscana.

Posteriormente vennero aggiunte le due cappelle gotiche che sono a lato del coro.

Confermano queste conclusioni derivate da uno studio degli avanzi rimastici dell'antica cattedrale le descrizioni che di essa riscontriamo negli scritti di coloro che la conobbero prima che l'arcivescovo Viro nel 1676 demolisse la navata principale, minacciante rovina, peritorum judicio casum minitantem magna sedulitate, riedificandola più sontuosamente, sumptuosius reaedificanda curavit.

Nella Sardiniae brevis historia et descriptio, tabula chorographica insulae ac metropolis illustrata dal giureconsulto sardo Sigismondo Arquer, ed inserita nella Cosmografia di Schastiano Münster. stampata in Basilea nel 1557, è disegnata una pianta a volo d'uccello della città di Cagliari. In questo disegno a linee schematiche è indicata la cattedrale con la