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1 frammenti della facciata di S. Francesco d'Oristano ricordano le costruzioni gotiche, che derivarono da quel modello nobilissimo che fu l'abbazia di S. Galgano: sono due ampie arcate a sesto acuto poggianti su fasci di colonnine e sul pilastro angolare. Questo non è liscio ma è raccordato agli spigoli con due esili colonnine. Il fogliame gotico dei capitelli non è intramezzato a mostri ed a forme simboliche, ma s'inspira alla più squisita decorazione toscana. Nello sfondo dell'arcata laterale, sostenuta da una mensola sporgente, è una statua tanto corrosa da non lasciar indovinar che. rappresenti.

In un fondaco del convento annesso alla chiesa rinvenni anni or 5000 una statuetta, poggiante sopra uno zoccolo in cui in bei caratteri gotici è incisa la seguente iscrizione: ✠ NINUS : MAGISTRI : ANDREE : DE : PISIS : ME FECIT : che mi permise1 d'assegnare in modo ineccepibile l'esecuzione della scultura ad un chiaro artista di quella scuola che. derivata dall'opera riformatrice di Nicola e di Giovanni Pisano, ebbe nuovo impulso da un altro insigne scultore. Andrea da Pontedera. Della statuetta di Nino rinvenuta in Oristano ignoransi le vicende c, se essa nel patrimonio artistico isolano non solo non occupò quel posto che i suoi pregi ed il nome dell'autore gli doveano assegnare, ma venne invece relegata fra gli arredi fuori uso in un fondaco del convento, devesi alla poco estesa coltura artistica che non permise a chi la vide e l'esaminò di apprezzarue il valore. La statua, di cui si rinviene qualche fugace cenno in un opuscolo

  1. D. Scano, Scoperte artistiche in Oristano nella rivista L'arte, anno VI, fasc. I-IV.