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venne costrutta dai Doria. Vi si vedono, aggiunge, finestre ogive con arabeschi e fogliami che datano certo dal XII secolo1.

L'ubicazione dell'attuale facciata — rinnovata da poco con forme classiche — ha indotto a ritenere che anche anticamente il coro fosse nel posto in cui è presentemente.

Questo coro è semiesagonale con arcate gotiche che non ritengo originaric, ma facienti parte di quelli ampliamenti e restauri di cui parla il Fara2. Infatti a che servirebbe il grande portale gotico che tutt'ora s'ammira e che è sotto il campanile, se per esso si dovesse accedere ad una strettissima intercapedine, compresa fra il muro perimetrale ed il coro?

Se noi invece badiamo all'importanza ed alla bellezza del portale, rispettato nelle tante modifiche che subì la cattedrale, se consideriamo le due ali che si dipartono dal campanile, ed immaginiamo queste parti libere dalle costruzioni che le vennero addossate, non si dovrà non dedurre che l'amica facciata sussiste tutt'ora in quella che erroneamente si disse essere la facciata posteriore. Il campanile, seguendo un tipo costruttivo molto comune nella alta Italia e nella Spagna, venne elevato sopra la facciata e di questa costituiva 1 principale ornamento.

Il portale è contornato da arcate ogive decrescenti con sagomature ricche di ornamentazioni gotiche. Dai pilastrini estremi si elevano due pinnacoli piramidali che raggiungono la fascia di scomparto.

Sulla cornice arcuata si svolgono con linee ascendenti i caratteristici fogliami gotici terminanti nella parte superiore con un fiore cruciforme.

Sopra la fascia di scomparto è una elegantissima finestra gotica a sguanci sentiti. Notevole è il raccordo del muro di facciata colla torre campanaria esagonale, la quale è a tre ordini, limitati da pilastrini verticali e da fascie orizzontali di scomparto. Nella cella campanaria sono sei finestre, una per ciascun lato: la cornice di coronamento è oltremodo originale e la cuspide piramidale a sezione quadrata ha le pareti rivestite di mattonelle verniciate e gli spigoli decorati con fogliami salienti.

Al tipo architettonico della Cattedrale d'Alghero si uniformarono i costruttori delle chiese parrocchiali di Semestene, di Bonorva, di Macomer e di Padria.

  1. Alberto De La Marmora, Itinéraire de L'Ile de Sardaigne, Vol. II, pag. 85, Turin 1860.
  2. Fara, De Chorographia Sardiniae, pag. 85.