Pagina:Storia della Lega Lombarda.djvu/345

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libro quinto 339


Non so dove convenissero gli ambasciadori della Lega a recare innanzi agli arbitri le condizioni, con cui volevano rappaciarsi col Tedesco. Venezia, Milano, Cremona, Bergamo, Brescia, Lodi, Alessandria, Vercelli, Tortona, Novara, Parma, Piacenza, Bobbio, Modena, Reggio, Verona, Vicenza, Trevigi, Padova, Mantova, Ferrara, Bologna, Ravenna, Obizzo Marchese Malaspina, Cavalcante da Bertinoro, Ruffin da Trino, ed altri feudatari mandarono i loro messaggi con queste condizioni: tornasse Federigo in seno alla Chiesa, riconoscesse vero Papa Alessandro; obbliasse ogni offesa ricevuta dalle terre collegate, non esigesse da queste oltre a quanto spontaneamente prestavano dal tempo di Errico V fin al principio delle discordie; tornasse a’ Vescovi, alle città, ai nobili quanto loro aveva tolto nell’avere, nelle giurisdizioni e privilegi, e tenesse come invalido il possesso di coloro, cui li aveva trasferiti; avessero i collegati libera facoltà di munire le loro terre e castella; rimanesse intatta Alessandria; durasse la Lega delle loro città unita al Pontefice; libero l’assembrarsi, ed il tener fronte a lui ed a’ suoi successori che fallissero i patti; stessero le sentenze de’ loro Consoli emanate ne’ tempi andati, sia ne’ giudizî di prima istanza, che in quelli di appellazione; non porgesse ascolto alle accuse per trascorsi malefizî; lasciasse andare i prigionieri senza riscatto; ove sorgessero querele tra lui ed i collegati, il Marchese Obizzo ed altro vassallo imperiale, il diffinirle spettasse sempre ai Consoli delle città confederate1.

Se tanto chiedevano i Lombardi, immagini il lettore quali condizioni ponesse Federigo alla pace. Egli non la voleva: e poi non era ancora giunto il tempo di rinnegare il vangelo cesareo che scrissero i dottori a Roncaglia. Non volle punto condiscendere a que’ patti, nè volle lasciar briciolo della signoria sui Lombardi. Anzi i Vescovi d’Ostia e di Porto con Guglielmo Cardinale prete di S. Pietro in Vin-

  1. Savioli Annal. Bologn. Monum. 220. 221.