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Circolazione monetaria in Italia nord-occidentale: secoli XI-XII 19

nazioni precise – per esempio due lire di buoni denari di conio milanese e non due generiche lire di buoni denari d’argento – di cui ora si discute.

Nelle carte novaresi successive le testimonianze utili a questa indagine sono veicolate da documenti di carattere diverso rispetto ai precedenti. Al genere delle vendite appartengono tuttavia ancora tre documenti che testimoniano, tra il 1063 e il 1078, pagamenti, in un caso di forte entità, computati in moneta milanese1. Le altre carte di vendita, piuttosto numerose, non recano informazioni sui coni monetari2 e bisogna anzi giungere sino al 11163 e poi ancora oltre per trovare dati di questo tipo in vendite novaresi. Nella seconda metà del secolo XI tra le carte utili prevalgono quelle che documentano la concessione di terre in conduzione a lungo termine con corrispettivi in natura o denaro. Il più antico documento utile di questo tipo è un livello ventinovennale dell’aprile 1058 convenuto tra il prevosto della cattedrale di Santa Maria di Novara e un uomo de vico Vigevine relativo a beni posti in Lomellina per un censo annuale di sei soldi di denari milanesi più dodici denari della stessa moneta a titolo di amiscere, cioè una contribuzione di natura alimentare.4 Posteriore di quasi vent’anni, ma identico nella forma, è un livello in cui il prevosto della stessa canonica concesse a un uomo una terra posta in Novara presso la chiesa di Santa Maria in cambio di un censo di dieci soldi in denari milanesi «a parte ipsius cannonice» e dodici denari, che era forse un ammontare consuetudinario, come amiscere «a parte ipsius prepositus»5. Questo per ciò che concerne i livelli con canone fissato solo in denaro. Si ha anche traccia di decime, o almeno porzioni di esse, fissate in solo numerario: un accordo stipulato nel 1067 tra i canonici di Santa Maria di Novara e l’abate del monastero di San Lorenzo, pure di Novara, relativo a una

  1. BSSS 77/1, pp. 37 sg., doc. 20 (13 aprile 1063, «civitate Novaria»): «Iohannes filius quondam Restoni», che è assai difficile dire se abbia qualcosa a che fare con i «filii quondam Restoni» visti di sopra, vende ai fratelli Dominicus e Tedemundus figli di un defunto Adam un sedime e altri beni posti «in locas et fundas Sancto Petro et in Oblado vel in earum territorio» al prezzo di quattro lire di denari milanesi; BSS 180/1, pp. 48 sg., doc. 28 (29 aprile 1071, «in loco Roka de valle Sesida»): il presbiter Giovanni vende al presbiter Magno tutti i beni mobili, gli immobili e i servi, eccettuati quattro di questi ultimi, che possedeva nel territorio di Ghemme per la grossa cifra di ottanta lire di moneta milanese; BSSS 79, pp. 102-104, doc. 241 ([...] 1078, «in suprascripto loco Comodeia»): una vedova e i suoi tre figli vendono al tesoriere della chiesa novarese, Arnaldus presbiter, sette pezze di arativo «in loco et fundo Camodegia» al prezzo di tre lire, quindici soldi e due denari di moneta milanese.
  2. Le vendite prive di informazioni sul conio nella formula del prezzo sono, nei documenti compresi tra il 1041 e il 1100, quarantanove. Nello stesso periodo le vendite recanti informazioni sul conio sono sei, comprese nel numero due vendite parte del gruppo di documenti riconducibili ai figli del fu Restonus di cui si è parlato sopra. Seguono i rimandi alle edizioni delle vendite privi di indicazioni di conio monetario: BSSS 77/1, pp. 32 sgg., docc. 17, 23, 25; BSSS 79, pp. 35 sgg., docc. 198, 199, 201, 203, 206, 207, 208, 210, 212, 214, 216, 217, 222, 223, 224, 226, 232, 239, 240, 242, 245, 249, 250, 252, 253, 254, 256, 258, 259, 262, 265, 266, 268, 269, 270, 273, 274, 275; BSSS 77/3, pp. 32 sg., doc. 17; BSS 180/1, pp. 41 sgg., docc. 24, 25, 29, 30, 31, 32, 33.
  3. BSSS 79, pp. 185 sg., doc. 297. Le carte di vendita del XII secolo prive di informazione sul conio monetario e anteriori al 1116 sono sei: BSSS 79, pp. 169 sgg., docc. 284, 285, 286, 289, 290, 293.
  4. BSSS 79, pp. 50 sg., doc. 209 («civitate Novaria»).
  5. BSSS 79, pp. 133 sg., doc. 261 (19 settembre 1087, «in suprascripta ecclesia»).

Reti Medievali Rivista, 12, 1 (2011) <http://rivista.retimedievali.it>