Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/115

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Ottone erasi portato nel campo dei Pretoriani, e che questi aveanlo accolto favorevolmente, il Popol Romano corse in folla all’Imperial Palazzo, e chiese a Galba la morte di lui, e quella de’ suoi seguaci con la stessa facilità, e leggierezza, con cui nel Circo, o nel Teatro dimandato avrebbe qualche spettacolo. Ciò non successe già, dice Tacito, dopo matura riflessione, o per attaccamento a Galba, giacchè la plebe era capace in un giorno stesso, a manifestare con uguale zelo opposti sentimenti, ma in forza di un abito da lungo tempo contratto di adulare qualsivoglia Sovrano con artificiose lodi, ed acclamazioni1. Essendosi pochi momenti dopo sparsa la nuova che Ottone età stato ucciso, il Senato, ed i Cavalieri, che per l’avanti atteso avevano l’esito delle turbolenze, imitarono ad un tratto la schiava Plebe, e per un trasporto del loro zelo servile abbatterono le porte dell’Imperial palazzo lagnandosi che fosse stata lor tolta l’esecuzione della vendetta2. E per dire il vero coloro, dai quali si fece in tal circostanza il maggiore schiamazzo, furono senza dubbio quei medesimi, che nell’ora stessa comprovarono col fatto la loro infedeltà, e codardìa:

  1. „ Tac. Hist. I. 52 . Neque enim illis judicium aut veritas, quippe eodem die diversa pari cer tamine postulaturis: sed tradito more, quemcumque principem adulandi licentia acclamationum, et studiis inanibus.
  2. Ib. I. 35.