Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/116

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imperocchè saputosi poi con sicurezza che Ottone non solamente era in vita, ma andava in traccia di Galba, e che questi frappoco sarebbe perito, allora i Nobili, ed i Plebei si trasferirono subito al campo. Ognumo cercava di prevenir l’altro; tutti maledicevano Galba, lodavano il giudizio, e la scelta dei Pretoriani, e baciavano ad Ottone la mano, di maniera che sarebbesi dovuto credere che il Senato, ed il Popolo si fossero in sul momento rinnovati del tutto1. Allorchè in Roma Galba andava incontro al proprio eccidio, e Ottone inalzavasi sulla di lui rovina venne Vitellio proclamato Imperatore dall’Esercito di Germania. Per verità non poche erano le doglianze, che facevansi in Roma per rapporto alla trista situazione, in cui trovavasi allora tutto lo Stato, di dover sostenere molte sanguinose battaglie, onde aver per capo Ottone, o Vitellio, 1‘ uno, e l’altro egualmente corrotti:2 tuttavolta la Plebe profuse con tal calore, ed entusiasmo applausi ad Ottono nell’atto, in cui questi si dispose alla guerra, come se essa augurato avesse prosperità, e benedizioni al Dittator Cesare, o ad Augusto3.

  1. „ Tac. Hist. I. 45. Alium crederes Senatum, alium populum. Ruere cuncti in castra, anteire proximos, certare cum praecurrentibus, increpare Galbam, laudare militum judicium, exosculari Othonis manum etc.
  2. Hist. I 50.
  3. Ib. I. 90.