Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/120

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fiera barbarie divenuta maniaca, e furibonda. Anche per l’avanti sotto Silla, e Cinna gli Eserciti Romani si eran battuti dentro la Dominante, ma nei tempi della Repubblica non videsi mai quella non natural sicurezza, che apparve durante il massacro dei Vitelliaui, e de’ Flaviani, ove neppure per un istante sospesi furono i soliti divertimenti, ed in cui anzi pareva che le micidiali battaglie servissero di supplemento, e di lustro alle feste del giorno. La misera Plebe1 si dava intanto bel tempo, e stravizziava come se la pubblica rovina formasse la sua fortuna2. Sarebbe difficile anche al più grande Oratore il dipingere la degenerazione del Popol Romano con maggior energìa e sceltezza di parole di quel che abbia fatto Tacito nell’addotto suo passo.

  1. Vulgus, cui una ex Republica annonae cura, III. 38.
  2. „ Nuno inhumana securitas, et ne minimo, quidem temporis voluptates intermissae, velut festis diebus id quoque gaudium accaderet . Exultabant, fruebantur nulla partium cura malis publicis laeti. III. 83.„ Frà i vincitori ve ne fù uno il quale dimandò un premio per aver ucciso il proprio fratello. „ Celeberrimos auctores habeo, tantam victoribus adversus fas, nefasque irreverentiam fuisse, ut gregarius eques occisum a se proxima acie fratrem profesus praemium a Ducibus petierit. Nec illis aut honorare eam caedem jus hominum: aut ulcisci, ratio belli permittebat.