Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/122

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dello Stato, ed ogni classe di persone se ne stava sepolta in quella medesima abiezione, e soverchia licenza, che Augusto per quanto aveva potuto erasi dato la pena di moderare, o di togliere. Vespasiano fece per la seconda volta edificare, e abbellire la Città deformata dagli incendj, e da altre disgrazie; rinnovò o eresse fino dai fondamenti i Templi degli Dei, ed altri pubblici edifizj; riformò, ed accrebbe di nuovi membri i primi due ordini dello Stato; punì, e corresse le fatte violenze, e ruberie, assuefece le Truppe ad una rigorosa disciplina, da coi si erano interamente sottratte; volle che prevalessero l’equità e la giustizia; incoraggì, e premiò gl’Artefici, e i Letterati, e rimesse in qualche ordine le pubbliche fiuanze, già da gran tempo rovinate, e sconvolte1.

I due figli, e successori di Vespasiano, vale a dire Tito, e Domiziano, delusero entrambi in un modo del tutto opposto l’aspettativa; e l’opinion dei Romani. Il primo, avanti che salisse sul Trono, era tenuto per crudele, e vo-

  1. Svet. c. 8. 9. Vespasiano disse: „ quadringenties millies opus esse, ut Resp. stare posset c. 16.„ Budeo ha con ragione osservato che deve leggersi quadragies in vece di quadringenties. Quadragies millies formano cento millioni di talleri. Vespasiano non avrebbe potuto raccogliere una somma dieci volte maggiore quand’anche avesse congiunta colla sua parsimonia la rapacità di Caligola, e di Nerone.