Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/123

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luttuoso1. Al contrario pochi avevano sospettato nell’altro la spaventosa barbarie, e niuno la sfacciata rapacità, che in esso manifestaronsi allorchè fu Imperatore2. Tito si acquistò giustamente il soprannome di delizia del genere umano, poiché egli considerava d’avere, per così dire, perduto quel giorno3, in cui non erasi fatto da lui qualche segnalato benefìzio al suo Popolo. Domiziano per altra parte meritato avrebbe con ugual fondamento il titolo di flagello degli Uomini, poiché egli uccideva come Caligola, e rubava al pardi Nerone. Gli Istorici rispettivi ci -hanno, è vero, fatta la pittura di Domiziano meno circostanziata di quelle di molti altri Imperatori; eppure noi non conosciamo così bene lo spirito di alcun altro Despota, come quello di costui, e lo stato dei costumi, e della situazion dei Romani sotto alcun altro governo come sotto il suo mercè de’ due più celebri Oratori, e Poeti18, che risvegliati furono, e protetti dalla generosità, e dalla dolcezza di Vespasiano, e di Tito.

Caligola, e Nerone non furono senza dubbio men barbari, e crudeli di Domiziano, ma essi agivano scopertamente tanto nelle lor crudeltà, quanto nelle lor stravaganze. Domiziano all’opposto era tanto più da temersi, e tanto più fe-

  1. Svet. in Tit. c. 7.
  2. Ib. in Domit. c. 9.
  3. Ib. in Tit. c. 8.