Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/139

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pudicizia, moderazione, continenza, e parsimonia ma principalmente come ogni lor vizio crebbe a segno da estinguere tutte le loro virtù, indebolirne il corpo, e lo spirito, e finalmente gettare a terra quell’Impero, fondato, conforme dicevasi, per l’Eternità1. Io voglio colla maggior brevità, ed esattezza che mi saranno possibili cercare di render paghe tali dimande, non meno importanti per la Storia dei costumi che per quella del destino di tutti gli Stati.

Allorchè i Romani riportavano le più brillanti vittorie non era ancora quel Popolo conquistatore giunto a un tal grado di cultura, nè per gli esercizj, e lavori dello spirito così corroborato, e fornito di utili cognizioni, e di sane massime, onde potere far fronte ai seducenti piaceri, ed ai vizj delle debellate Nazioni. Gli eserciti vincitori ritornavano quindi dalla Grecia, dall’Asia, e dall’Africa non solo colle spoglie, ma anche coi vizj di quei soggiogati Regni1, e le immense ricchezze da loro non a poco a poco raccolte colla fatica e coll’industria, ma rubate in breve tempo nelle guerre somministravano ai corrotti Bomani i mezzi di soddisfare ai loro nuovi desiderj, e bisogni. Anche quella porzione del Popolo, che nè in Grecia, nè in Asia, o in Africa avea combat-

  1. Veggasi la mia „ Storia sulla decadenza dei costumi, e del sistema di Governo dei Romani negli ultimi tempi della Libertà„ S. 32 e segg.