Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/151

Da Wikisource.

147

e dell’altro sesso. Questa mostruosità parve così orribile anche allo stesso Domiziano che colle più rigorose pene l’interdisse al pari della castrazione dei ragazzi; ma tanto nell’uno che nell’altro particolare venne poco ubbidito1. Il numero di tali vili ragazze, e fanciulli era ancora così grande sotto Alessandro Severo, quantunque egli, giusta l’espressione di Lampridio, cacciata ne avesse un’innumerevol moltitudine dall’Italia, che lo stesso Imperatore col testatico, che pagava allo Stato questa infame classe di persone, potè ristabilire tutti gli edifizj destinati al pubblico piacere del Popolo2.

A proporzione che gli Attempati, ed i Giovani

  1. Mar. IX. Ep. 9.

    „Tamquam parva foret sexus injuria nostri
         Foedandos populo prostituisse mares:
         Jam curae lenonis erant, ut ab ubere raptus
         Sordida vagitu posceret aera puer.
         Immatura dabant infandas corpore poenas.
         Non tulit Ausonius talia monstra pater.
         Idem, qui teneris nuper succurrit ephebis
         Ne faceret steriles saeva libido viros.

    Le ragazze pure venivano così di buon ora violate. Leggasi la Storia della settuagenaria Pannichide in Petronio Satyr. p. m. 44 ove una certa Quartilla dice: „ Junonem meam iratam habeam si unquam meminerim me virginem fuisse.

  2. Lampr. in vit. Alexand. Sev. c. 24, 34. Quando i Comandanti delle Provincie non avevano moglie allora, essi, oltre ai vestiti, e alla mobilia, che lor passava l’erario pubblico, ottenevano pure varie concubine pei loro piaceri. c. 42.