Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/150

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ciulli, e giovanotti (exoleti, molles, effoeminati) distribuiti, e disposti secondo le respettive Nazioni, il colore, i capelli, la capacità, e l’impiego da essi occupato formavano una parte così necessaria delle convenienti spese dello case dai Grandi, come appunto lo sono gli Harem6 presso i Popoli dell’Oriente1. Tali sciaurati, e sul loro esempio la gioventù Romana che, come dice Seneca, credeva che fosse un contrassegno di gran felicità il potersi distinguere coi regnanti vizj, lisciavansi il corpo, si adornavano, s’imbellettavano, e vestivano alla foggia delle donne, e delle ragazze, e venivano da particolari maestri istruiti circa al modo di camminare, discorrere, gestire, e segnatamente di muovere il collo, gli occhi, e le mani come le donne2. L’obbrobriosa concupiscenza dei primarj voluttuosi passò tant’oltre che per saziare i loro nefandi appetiti si servivano di teneri, ed immaturi fanciulli dell’uno,

  1. Tac. Ann. XV. 37. Senec. Ep. 95 „ Transeo agmina exodeterum per nationes coloresque descripta, ut eadem omnibus laevitas sit, eadem primae mensura lanuginis, eadem species capillorum, ne quis, cui rectior est coma, crispulis,iscetur„. Veggasi ancora Luciano de Mer. Cond. I 691, 92.
  2. Veggasi Senec. Ep. 90. Natur. quaest. VII. 31., ma particolarmente Luciano nell’accennato luogo ove egli fa una descrizione estremamente pittoresca di un lindo, ed istruito κίναιδος.