Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/17

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generati, ed universalmente bramati varj altri Monarchi, a cui la misera Plebe, e il non meno schiavo Senato avrebbero anche contra lor voglia conferito un assoluto potere, e dato animo a porlo in esecuzione, come realmente successe.

Il bisogno, ed il comun desiderio di ottenere un nuovo sistema di governo, oltre la testimonianza, ed alle chiare ragioni del più perspicace Romano Istorico, si rendono altresì ad evidenza manifesti da tutto ciò, che fecero Cesare, e Augusto, e specialmente quest’ultimo, onde ricongiungere i membri, per così dire, già andati in brani del corpo dello Stato, e dar loro nuova vita e nuovo vigore . Dopo che dice Tacito, tutto lo Stato Romano si fu esaurito di danaro e di Truppe, stante le lunghe e sanguinose guerre da lui sostenute, ogni ceto di persone, e le provincie non vedevano di mal occhio che Augusto a poco a poco tirava a se l’autorità del Popolo e del Senato, non che quella de’ membri più rispettabili dei Magistrati. Il di lui dominio soddisfaceva, ed allettava le armate a motivo delle grandi ricompense, con le quali Egli premiava i loro servigj; la Plebe pei ricchi donativi, e per le copiose distribuzioni di viveri, con cui la nutriva; le provincie a cagione dell’impotenza del popolo, e del Senato, e per le quindi nascenti contese, e ruberie dei Grandi, contra i quali non aveva giammai potuto difenderle alcuna legge; i Nobili, e i più distinti soggetti mercè le ricchezze e dignità, che essi ottenevano in contraccambio della loro ubbidienza